LE MASCHE, LA CANTINA CHE TI STREGA!

Una cantina giovane nata dove non c’era più l’uva.

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Tredici anni fa, a Levone, nell’Alto Canavese, Lorenzo Simone inizia a impiantare viti a bacca nera – anche il raro Chatus – in questa terra dove l’uva era di casa una volta ma poi aveva subito l’industrializzazione scomparendo del tutto. Il giovane e volenteroso neo agricoltore vuole tornare alle origini, alle usanze che vedevano il vino rosso primeggiare mentre quello bianco, l’Erbaluce, era prerogativa della pianura e delle colline intorno ai laghi. Nel 2014 nasce la cantina e il legame con la storia del luogo si estrinseca nel nome che riporta a un processo istruito nel 1474 a quattro giovani donne del luogo, accusate di stregoneria. Francesca, Bonaveria, Margarota e Antonia, i nomi delle condannate, diventano le etichette trainanti e un omaggio alla vicenda di queste levonesi.

Il termine masca, in Piemonte, designa una figura femminile, non sempre ben definita e dedita alla fisica, altro termine che in dialetto, una volta, non indicava la scienza bensì tutto quanto non si poteva spiegare in modo razionale e che pertanto apparteneva al mondo parallelo della magia, del sovrannaturale, del fantastico e dell’occulto. Masche erano le streghe, le fattucchiere ma anche le magistre, esperte di erbe, pozioni ed elisir.

I vini sono eleganti, personali, fortemente intrisi di identità territoriale: sicuramente la massima espressione mai riscontrata sinora sui rossi canavesani. Lorenzo, egregiamente coadiuvato da Iride che ha accantonato gli studi linguistici per dedicarsi a tempo pieno alla vitivinicoltura, gestisce con grande maestria gli affinamenti nel solo acciaio per il Canavese Rosso Doc Margarota e con le barriques per il Canavese Barbera Doc Bonaveria e l’importante Gaiarda, Canavese Nebbiolo Doc. Non scordiamo il Metodo Classico 1474 – tutto ruota intorno all’evento storico –, un Pinot Nero 100%. E poi, a fine degustazione, inatteso, arriva il vermouth rosso dedicato a Iride. Masca dei tempi moderni? Direi che sicuramente carpisce i segreti dell’enologia e come per magia li trasforma, sempre sotto l’occhio vigile di Lorenzo che ha ben motivo di essere soddisfatto di questo suo progetto in continua crescita e che in poco tempo ha saputo proporre la sua cantina come riferimento dell’intero territorio torinese.

L’ho proposto alla giovane coppia, lo scrivo, vorrei degustare i loro Barbera e Nebbiolo, alla cieca insieme a bottiglie vinificate in Langa, credo che potremmo avere risultati sorprendenti. Qualcuno potrebbe anche pensare che il nome dell’azienda e dei vini giochi con la leggenda, con fatti avvenuti e probabilmente romanzati e che sia un’ottima operazione di marketing. Ebbene, chissà che non sia proprio solo così?

Bonaveria, la più irrequieta delle quattro sospettate, riuscì a fuggire prima del processo e non se ne seppe più nulla. Mi raccontano, anzi sussurrano, che la vigna che origina questo vino crei sempre problemi di coltivazione, riservi spesso sorprese inspiegabili, così come i tappi che non sempre aderiscono al collo della bottiglia o scappano. Si sa che le masche sono dispettose, imprevedibili e appaiono quando meno te lo aspetti.

 

Alessandro Felis

 

Le Masche
Via Rivara, 15
Levone (To)
Tel: +39 349 007 9819
www.lemasche.it – info@lemasche.it

 

 

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