L’ESTATE DEL RISTORANTE SAN DOMENICO DI IMOLA

la raffinata “colazione in giardino” del fine settimana, una carta studiata su misura per una mattinata ideale di gusto e relax all’insegna della Grande Cucina.

157

Sale ricche di storia e cultura, un dehors verde e rigoglioso e l’inconfondibile cucina che unisce tradizione e maestria di Valentino Marcattilii e lo spirito fresco e unico di Massimiliano Mascia: il San Domenico di Imola torna a risplendere nell’anno dell’anniversario dei suoi primi 50 anni, più vivo che mai. Dopo gli ultimi mesi di consegne a domicilio, torna con la promessa di una cucina accogliente e raffinata e una proposta inedita: la “colazione in giardino” del San Domenico, una carta esclusiva di 10 portate a scelta tra dolce o salato, piatti e ricette inedite e stagionali, pensate e curate da Chef Mascia. Un’idea nata proprio durante il periodo di chiusura, per poter accogliere i clienti più affezionati, gli amanti della cucina e chi quest’estate, viaggiando in Italia, vorrà fare tappa a Imola.

Il San Domenico riparte la “colazione in giardino”: materia prima italiana e piatti sempre più raffinati per i weekend dell’estate
Una colazione da due stelle Michelin, dove nulla è lasciato al caso. Un carta di 10 portate che ripercorre la tradizione del brunch ma con un’attenzione e una cura speciale nella scelta della materia prima tutta italiana, secondo stagionalità e grande freschezza. Fin dal mattino, il profumo inconfondibile dei lievitati della colazione, il burro di malga e le marmellate fatte in casa: croissant fragranti e soffici pancakes per cominciare in dolcezza. Anche i piatti salati raccontano una tradizione culinaria, un vero e proprio percorso tra gli aromi e i sapori mediterranei e del nord, dalla bruschetta di pane caldo con astice, burrata e gazpacho al basilico, alla “Ricciola” di Imola con prosciutto Zuarina 30 mesi e Ravigiolo, un formaggio dell’appennino tosco-emiliano. Ma anche il salmone Red King leggermente affumicato, abbinato al blinis di panna acida al caviale Siberian Royal, fino al club sandwich farcito con faraona, guanciale affumicato croccante, maionese alla rucola e frittatina agli strigoli, i carletti romagnoli. Il tutto come sempre servito sulle porcellane storiche del Ristorante e accompagnato da una proposta beverage completa e pronta ad esaudire ogni desiderio: ci sono le spremute freschissime, succhi di frutta biologici o centrifugati con frutta e verdura di stagione. Ma anche la caffetteria del ristorante, con caffè e cappuccino dalla scelta Gran Miscela Mokador 7 mono origini provenienti da Brasile Ecuador Kenya Colombia 70% arabica 30% robusta, la selezione di the e tisane e un immancabile calice di vino, scelto dal sommelier Francesco Cioria dalla ricca e preziosa cantina del Ristorante: il Ferrari Riserva Lunelli, special edition per i 50 anni del San Domenico.
Sarà possibile godere della proposta della “colazione in giardino” solo su prenotazione, ogni sabato e domenica arrivando al San Domenico tra le10.30 e le 12.00 fino alla fine di agosto. Il servizio Ristorante apre per il pranzo dalle ore 12.00.
Il costo di 50 euro a persona comprende: tre portate a scelta, due prodotti di caffetteria e l’acqua. Si possono aggiungere al menù il Caffè Shakerato, il Calice di Ferrari Riserva Lunelli o scegliere dalla carta dei vini.
Oltre alla “colazione in giardino” del fine settimana, il ristorante è aperto tutti i giorni a pranzo dalle 12.30 e a cena dalle 20.00.

I 50 anni del Ristorante San Domenico, riprendono i festeggiamenti.
Un traguardo importante, quello che il San Domenico di Imola, 2 stelle Michelin, raggiunge quest’anno: il ristorante icona che ha fatto la storia del mondo della ristorazione italiana ed internazionale festeggia i suoi primi 50. Il programma per i festeggiamenti prevedeva una cena di “compleanno” sabato 7 marzo, con “il menù dei 50 anni” pensato da Massimiliano Mascia e una serie di appuntamenti tra cui anche cene a quattro mani nelle cucine del San Domenico insieme ad alcuni dei più grandi chef italiani ed internazionali. L’emergenza Covid 19 ha costretto a sospendere e annullare momentaneamente tutti gli appuntamenti.
Proprio questa settimana ha ri-aperto la Mostra dedicata ai primi 50 anni del San Domenico di Imola, chiusa pochi giorni dopo la sua inaugurazione i primi di marzo. Sono esposte nel Museo Civico di San Domenico, proprio di fronte al ristorante, le immagini fotografiche che ripercorrono le tappe fondamentali di questi 50 anni, i personaggi famosi tra attori, politici, amici che si sono susseguiti nelle sale del San Domenico. Le foto ricordo raccontano una lunga storia, fatta di successi e riconoscimenti, ritraendo gli chef Valentino Marcattilii e il nipote Massimiliano Mascia insieme ai più grandi personaggi degli ultimi tempi.

 

Ristorante San Domenico: una storia di innovazione e successo
La storia del Ristorante San Domenico inizia il 7 marzo nel 1970, quando Gianluigi Morini apre il locale. L’idea di ristorazione è rivoluzionaria per gli anni ’70: viene proposta la grande cucina delle case nobiliari italiane, discostandosi da quella legata al modello domestico. La peculiarità è data da un’eleganza riservata, in ambienti raffinati, dove i clienti diventano ospiti.
In cucina la presenza di Nino Bergese aumentò il prestigio del Ristorante, questi trasmise poi il suo sapere a Valentino Marcattilii che, in particolare negli anni ’80, ebbe la possibilità di confrontarsi con altre culture gastronomiche. La scuola francese, unita alla tradizione italiana, ha conferito la precisa identità del Ristorante, sia in cucina che nel servizio sempre impeccabile diretto fin dal primo giorno da Natale Marcattilii.
Nel 1973 la prima segnalazione sulla Rossa, poi nel 1975 il riconoscimento della prima Stella Michelin e nel 1977 la seconda.
Il San Domenico nella seconda metà degli anni ’80 aprì anche a New York: lo stile italiano e tipicamente regionale fu accolto con grandi consensi tanto che il San Domenico NY fu il primo Ristorante italiano a ricevere tre stelle del New York Times nel 1988.
Oggi, per garantire il futuro della “casa”, in cucina lo Chef Massimiliano Mascia, nipote di Natale e Valentino. Un segno di continuità nell’innovarsi e nel rinnovarsi, conservando allo stesso tempo solide radici nella tradizione gastronomica italiana.

Fonte: Ufficio Stampa

I commenti sono chiusi.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi