Lanciato al Vinitaly 2019, si tratta di un ventaglio di opportunità formative proposte dalle aziende delle Donne del Vino italiane alle under 30 che vogliono lavorare nel mondo del vino. Si sviluppa come un archivio telematico sul sito www.ledonnedelvino.com con proposte in cantine, enoteche, ristoranti, agenzie giornalistiche, di Pr e studi di consulenza enologica, tutte attività guidate da associate. Quest’anno verrà arricchito con le offerte delle Donne del Vino estere incontrate durante il primo meeting mondiale che si è tenuto in novembre al Simei 2019, coordinato da Tiziana Mori, con l’obiettivo di creare un virtuoso network internazionale di scambi e confronto di esperienze.
La prima proposta è già online e arriva da una massima esperta di marketing e mercati orientali, Erika Ribaldi: offre un anno di tutoring a tre giovani donne che vogliano imparare il commercio del vino in Asia.
«Dopo 20 anni di esperienza diretta nel settore commerciale estero di cui 14 in Asia – dice Erika Ribaldi – desidero condividere il mio percorso con altre colleghe che iniziano il loro, accompagnandole e facilitandole in una parte del mondo che potrebbe apparire più problematica e lontana. L’Asia, come tutti gli altri continenti è caratterizzate da sfumature che possono rappresentare rischi, ma anche vantaggi, se saputi apprezzare. Il rapporto personale ha un’importanza rilevante e va saputo valorizzare. Il mio intento è quello di aprire una conversazione con 3 giovani colleghe, che possano saper integrare l’aspetto umano, con quello professionale».
Il programma di tutoring è gratuito e si svolgerà nell’arco di un anno.
Intanto, altre offerte si concretizzeranno durante il 2020 in aziende della Nuova Zelanda e del Cile che offriranno periodi di stage all’interno di cantine vinicole gestite da donne.
«L’idea di Future, lanciata da Alessandra Boscaini, delegata del Veneto – ricorda Donatella Cinelli Colombini, presidente nazionale – è di riunire in un solo database le attività esistenti in modo che servano da stimolo per le Donne del Vino, convincendole a dare un contributo alla crescita professionale delle nuove generazioni. Oltre alle offerte estere, sono già online numerose opportunità formative: lezioni, stage, corsi, visite didattiche, borse di studio distribuite in ogni parte d’Italia».
Tra le offerte formative del 2020 per le Donne del vino, anche i corsi di Wset Wine & Spirit Education Trust, riconoscimento internazionale di educazione al vino: il primo corso è organizzato in Piemonte, a Gavi, dal 21 al 23 febbraio. Il corso si svolgerà in altre regioni italiane dal nord al sud e sarà a cura di Alessandra Fedi Wine Educator e Chiara Giorleo.
DALLA FATTORIA DIDATTICA ALLA MASTERCLASS SUL TURISMO
Sono già oltre 30 le proposte delle Donne del Vino per le under 30 pubblicate sul sito internet: si va dalla visita alla Fattoria didattica della vignaiola Bruna Ferro a San Marzano Oliveto, in Piemonte, alla masterclass sul turismo del vino proposta dalla presidente Cinelli Colombini nella sua Fattoria del Colle in Val d’Orcia, Toscana. Alessandra Boscaini (Masi, Veneto) propone una expertise nella tecnica dell’appassimento delle uve, mentre Filomena Saponari (VignaFlora, Puglia) offre una lezione sulla potatura secca. Con le Donne del Vino, si impara anche “come realizzare una piccola azienda agricola” (idea di Antonella Corda, Sardegna), a conoscere i vini della Calabria (Maria Rosaria Romano, sommelier, Calabria) o alcuni segreti per vendere vino con una giornata di formazioni (Lavinia Furlani, WineMeridian, Veneto). Chiara Lungarotti propone stages formativi di 3 mesi in Umbria. Altre imprenditrici propongono delle giornate didattiche come Daniela Mastroberardino (Terredora, Campania); Elena Zeni (Zeni 1870, Veneto); Cristina Ascheri (Cantine Ascheri, Piemonte); Vincenza Librandi (Librandi, Calabria); José Rallo (Donnafugata, Sicilia). Tutte le offerte su www.ledonnedelvino.com
IL 2020 DEDICATO A DONNE, VINO E AMBIENTE
L’Associazione Nazionale Le Donne del Vino si prepara a un intenso calendario di attività per il 2020: il tema scelto per quest’anno è Donne, Vino e Ambiente con l’avvio del progetto “Donne in classe A” con Enea Federsco sull’innovazione e il risparmio energetico in cantina.
Il calendario del 2020 delle Donne del Vino si aprirà il 31 gennaio in Toscana con il convegno su “Donne vino e credito” in occasione di Wine&Siena, dove sarà presentata una ricerca condotta dall’Università di Siena sull’accesso al credito delle donne del vino in Italia. Si prosegue con la tradizionale Festa delle Donne del Vino (dal 1 al 14 marzo) con eventi in tutta Italia. A Vinitaly (19-22 aprile), le Donne del Vino saranno protagoniste di una degustazione internazionale curata dal giornalista Ian D’Agata. In maggio, due donne del vino avranno l’opportunità di volare in Canada per partecipare alla giuria della Sélections mondiales des vins Canada che si svolge ogni anno in Québec sotto la direzione di Nancy Rossi. A fine giugno, il meeting nazionale si terrà nelle vigne di Langhe-Roero e Monferrato Patrimonio dell’Umanità Unesco (26-27-28 giugno). In autunno, infine, si premierà il Personaggio dell’Anno.
UN PO’ DI NUMERI IN ROSA
Qual è il “bilancio di genere” 2019 in Italia? Sono donne quasi un terzo dei parlamentari italiani e un quarto delle posizioni nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa. Per la prima volta una donna, Marta Cartabia, è stata eletta presidente della Corte Costituzionale. Il GAP fra gli stipendi scende al 10% contro una media OCSE del 15%. Il nostro Paese è decimo nel mondo a pari merito con il Canada e davanti a Svizzera e Regno Unito. Le città dove le donne vedono maggiormente valorizzato il loro talento sono Milano e Roma, ma a livello regionale vincono Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Lombardia e Veneto.
Chi sono le donne manager più performanti nel mondo? Roz Brewer di Starbucks, Ruth Porat di Alfabet Google, Gimmi Rometty di IBM, Abigal Johnson di Fidelity Investments, Sheryl Sandberg di Facebook, Amy Hood di Microsoft, Deirdre O’Brian di Apple e Julie Sweet di Accenture.
Secondo una delle ultime ricerche del Censis, le donne italiane a capo di aziende agricole coltivano il 21% del SAU – la superficie agricola utilizzabile – ma producono il 28% del PIL agricolo. Dal 2003 al 2017 le donne manager rurali sono cresciute del 2,3% – unico comparto economico tradizionale con questa variazione positiva- portando un pensiero differente e orientato all’accoglienza e alla diversificazione. Un rinnovamento che ha contribuito in modo positivo alla crescita dell’intero settore.
Fonte: Ufficio Stampa
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