BERKEL FRA ARTE E DESIGN

Il brand di affettatrici più conosciute al mondo mette sul mercato i pezzi unici della Volano B114 con cui ha celebrato il proprio 120° anniversario.

 

 

È “l’affettatrice” per antonomasia e non solo perché è stata la prima affettatrice a volano della storia, nata a Rotterdam nel 1898 dal genio di Wilhelmus Van Berkel, macellaio con la passione per l’ingegneria meccanica, ma anche perché grazie al suo design unico ed elegante è diventata una vera e propria icona in tutto il mondo.

Perfetta nella sua linearità, la Volano Berkel è l’oggetto del desiderio per molti appassionati e collezionisti, uno “strumento” di uso quotidiano assunto a opera d’arte tanto da essere esibito nei loft dei nuovi grattacieli come pezzo di design industriale, o nelle cucine e nelle sale dei ristoranti in quanto simbolo di convivialità e di eccellenza Made in Italy.

Ed è proprio a lei, alla mitica Volano B114 che nell’ottobre del 2018, in occasione del proprio centoventesimo anniversario, Berkel ha dedicato una mostra inedita pensata per raccontare l’epopea di un oggetto che da strumentale è diventato un capolavoro di precisione, artigianalità e design.
Protagoniste di questo viaggio nel tempo, sei Volano B114 interpretate da un gruppo di artisti: pezzi unici decorati a mano per rievocare attraverso colori, simboli, motivi grafici e immagini iconiche sei “ventenni” importanti nella storia dell’Uomo.
Dopo l’anteprima di Milano, al Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”, le sei Volano hanno varcato i confini italiani per diventare oggetto di una mostra itinerante in alcuni dei Paesi più significativi per l’azienda di Oggiona Santo Stefano.
Quindi la decisione di dare loro una “second life” e metterle a disposizione dei tanti collezionisti che amano il raffinato design vintage di Berkel e il suo intramontabile fascino.
“Abbiamo deciso di venderle – spiega Paolo Buffoli, Direttore Marketing e Comunicazione di Van Berkel International – per l’attitudine alla condivisione e alla convivialità che contraddistingue la nostra azienda: preferiamo non “chiudere” questi sei pezzi nel nostro Museo aziendale, ma pensarli nelle case – o nei locali – di qualche nostro cliente appassionato. Due modelli sono stati venduti a un cliente belga e a un collezionista tedesco non appena abbiamo preso la decisione di metterle sul mercato, ne restano quindi al momento quattro”.

Metropolis, Das Reich, The Walls e Digital: nomi evocativi per definire e raccontare epoche del passato – più o meno recente – e il presente.

Metropolis (1918-1938): la nascita del design, la diffusione del Bauhaus, la grafica pubblicitaria e l’urbanistica razionalista. Il surrealismo di Salvador Dalì, Magritte e De Chirico, il cinema muto espressionista. Il crollo finanziario di Wall Street e la crisi mondiale, Charlie Chaplin e gli albori delle dittature nazionalsocialiste.
Das Reich (1938-1958): i totalitarismi, la cinematografia di propaganda nazista e fascista, la musica di Glenn Miller. La Seconda Guerra mondiale e la bomba atomica, l’Italia vota e diventa una repubblica, il cinema di Hitchcock e il Festival di Sanremo. A Milano nasce il primo supermarket italiano.
The Walls (1978-1998): le tensioni della Guerra Fredda, la paura per le armi nucleari e la dissoluzione dell’Unione Sovietica. La caduta del Muro di Berlino e la strage in Piazza Tienanmen. La nascita del Punk, la diffusione di una creatività innovativa e provocante, il rifiuto di un background accademico a favore di un’espressione istintuale.
Digital (1998-2018): l’era del digitale e le telecomunicazioni. I social network, la tv-on-demand e YouTube. La ricerca di mondi virtuali, la nascita di fedi e misticismi di derivazione New Age. La nascita di ideologie complottiste e l’attrazione verso influenze spirituali extraterrestri.

“C’è da scommettere che anche questi ultimi quattro esemplari – conclude Buffoli – non rimarranno a lungo nello showroom Berkel.”

www.theberkelworld.com

Fonte: Ufficio Stampa

 

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